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Un annuncio su un social per cercare una casa, un ambiente ” vintage”.
Una risposta al mio annuncio e trovo il posto. 
Non è vuoto, ci abita Lucrezia.
La casa è come la volevo io, non è antica, ma è datata, con il suo arredamento “decoroso” curato e pulito, con i mobili fuori moda.
Mi sorprendono tutte quelle immagini sacre, quella religiosità diffusa, non urlata, ma vissuta quotidianamente e privatamente.
Lucrezia è persa in un mondo diverso, sembra a tratti chiedersi chi sia e dove si trovi, l’Alzheimer prende le persone e le divide dal mondo “reale”.
L’imbarazzo di fotografarla sparisce subito, si mette in posa, e io mi sorprendo e sorrido, così come vedo inaspettatamente nel mirino il suo sorriso, anche se non so se lo faccia alla mia macchina fotografica o ad un ricordo che stringe tra le braccia.
Un incontro inaspettato che mi dispiace lasciare …. una dimostrazione di come la fotografia ci sorprenda sempre , 
e ci dia modo di incontrare persone che in qualche modo ci regalano un pezzetto di sé.

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